Il Gruppo di Famiglie “Venite alla Festa” compie 20 anni, e decide di fare qualcosa per celebrare il suo compleanno, che parli di accoglienza, ma non solo di affidi.
Come suo solito costituisce un gruppo di lavoro, che deve pensare, organizzare e realizzare il progetto. E questo progetto oggi si chiama Di-stanze. Ne parlo con Francesca, una del gruppo.



"Venite alla Festa", la realtà promotrice del percorso di teatro esperienziale Di-Stanze, è una comunità di famiglie, costituitasi ufficialmente nel 1999, in cui ciascuna famiglia e ciascuna persona possono esprime liberamente la propria specifica vocazione cristiana, in cui ci si educa reciprocamente alla sequela di Cristo per sostenere la crescita spirituale personale, di coppia, familiare e di comunità dando un senso e una direzione alle scelte e alle azioni più impegnative della vita di tutti i giorni.
Promosso dalla nostra Comunità di Famiglie si è svolto lo scorso 10 settembre, nei locali della parrocchia di Limidi di Soliera, un incontro dal titolo “A come Accoglienza”, che ha riunito, in presenza, e numerose come non capitava da tempo di vedere, moltissime persone interessate a mettersi in ascolto (prima vera forma di accoglienza reciproca) per aprire un dialogo, aiutati da alcune riflessioni e testimonianze, sulle proteiformi e multiformi varietà che può assumere...
La consapevolezza delle nostre piccole scelte quotidiane può migliorare la nostra vita e il mondo in cui viviamo? E se fosse già possibile far parte di un’esperienza di finanza e di economia al servizio della gente, e non viceversa?
Mi alzo questa mattina e, mentre apro la finestra, perché arieggiare è uno dei fondamentali della quarantena, scorro subito lo svolgimento della giornata. Devo pensare a quello che farò e possibilmente metterlo in un ordine cronologico possibile.
Mentre questo lungo tempo di convivenza familiare forzata non è ancora al suo epilogo, tutti noi abbiamo attraversato finora, dentro la nostra navicella spaziale domestica, tutta l’intimità familiare mai osata, l’ineluttabile esplosione della primavera disabitata dalle voci, la Quaresima più incredibile mai vissuta...
“Attualmente non accogliamo nessuno... che tristezza, che silenzio. Devo dire che ci sentiamo un po’ smarriti, soprattutto dopo 30 anni di accoglienza ci sentiamo inutili.” 

