Campo famiglie 2015 - “Comun I Care”
Dopo sei anni siamo tornati a Villa Immacolata, la casa gestita dall'Azione Cattolica di Modena, a Dogana Nuova, alle porte dell'Abetone, per il nostro annuale Campo Estivo.
Ecco sotto forma di intervista il racconto di ciò che abbiamo vissuto lo scorso agosto.
Perchè siete tornati a Dogana, dopo esserci stati tra il 2007 e il 2009?
E' stata una decisione del gruppo organizzatore, che si è costituito, come tutti gli anni, in inverno per pensare e preparare sia gli aspetti logistici che i vari momenti ricreativi e formativi. La novità, piuttosto, è stata che abbiamo preso la casa in una quasi completa autogestione. Abbiamo, cioè, chiesto il cuoco, ma abbiamo pensato in proprio all'approvvigionamento e al servizio. Per quest'ultima parte è stato costituito un vero e proprio gruppo di lavoro, formato da alcuni dei nostri figli più grandi. Hanno lavorato per noi da mattina a sera e hanno ricevuto un compenso, che speriamo finanzi le loro attività, gravando un po' meno sulle rispettive famiglie!
Anche quest'anno un tema ha guidato le vostre attività?
Certamente. All'inizio dell'anno pastorale 2014/2015 avevamo scelto la “comunicazione” come tema dell'anno e abbiamo concluso questa riflessione al Campo. Il titolo è stato “Comun I Care” espressione dell'evoluzione dei nostri momenti spirituali e formativi dell'anno. E' stato posto l'accento, quindi, sull'attenzione all'altro, l'altro che è fra di noi nella Comunità e l'altro che incontriamo nei diversi contesti che ogni famiglia e ogni singolo frequentano. La comunicazione ci ha portato ad intensificare questa modalità di relazione. D'altronde la comunicazione della fede e della propria vita non può trascurare la persona che si ha davanti, anzi proprio per questo, essendo il nostro prossimo, deve essere l'oggetto della nostra testimonianza e la fonte della Grazia.
Una sintesi che lascia intravedere un lavoro abbastanza intenso. Pare di capire che, durante la vostra settimana, abbiate lavorato parecchio….
Beh, i nostri campi non sono proprio giorni di ferie, nel senso del riposo e del relax assoluto. Diciamo che sono un gran movimento per tenere vive, anzi ricaricare, le nostre batterie.
Quindi, come avete “lavorato”?
L'organizzazione generale è stata abbastanza simile a quella degli anni scorsi. Abbiamo dedicato quattro mattine a momenti formativi, preparati da quattro coppie incaricate per tempo. Il primo incontro è stata una riflessione sulla Trinità, la sede privilegiata dell'esperienza comunicativa; il secondo incontro ha portato al centro la comunicazione di Gesù, i suoi modi e le sue attenzioni; la terza mattina di attività è stato un incontro con Fabio, di Famiglia Aperta, una comunità di famiglie della provincia di Parma che ha raccontato il loro modo di vivere insieme; infine, il quarto incontro è stata una riflessione e verifica sul nostro percorso di “amicizia spirituale”. C'è stata l'occasione di riflettere e confrontarsi non poco.
Nel vostro programma c'erano momenti di preghiera?
Certo, come sempre al nostro Campo: le lodi, la S. Messa, le preghiere per i bimbi. Quest'anno siamo partiti senza alcun sacerdote con noi, così abbiamo chiesto al parroco di Fiumalbo se avesse avuto la possibilità di venire a celebrare la Messa quotidiana. Don Luciano ci ha fatto conoscere il giovanissimo don Thomas, polacco, 29enne appena arrivato in Italia per preparasi ad andare a Roma a studiare Dogmatica.
Thomas è venuto tutti i giorni, ha celebrato la S. Messa, aiutato dai nostri due diaconi e dalle famiglie che avevano il compito dell'animazione e ha passato anche del tempo con noi, venendo ad una delle nostre gite. E' stato un bel incontro, molto caldo. Questo giovane sacerdote, che in 40 giorni di Italia ha imparato la lingua a passi di gigante, ha mostrato grande disponibilità e pazienza con noi!
Diamo spazio anche alla cronaca; si è parlato di gite ma avrete fatto anche altro…
Pochi momenti di pausa ci sono al nostro campo; forse è un aspetto da recuperare, viste le nostre avanzanti età! Ogni giornata aveva delle proposte pomeridiane, pensate e animate da famiglie diverse per ogni giorno. Abbiamo fatto due gite giornaliere, una partendo da san Pellegrino in Alpe e facendo un percorso circolare nella zona circostante. La seconda è partita dal Lago Santo e i più in forma sono andati al Monte Rondinaio, una salita fino a 1950m
Insomma, non è mancato quasi niente!?
Sì, anche quest'anno le cose sono andate bene; anche il meteo è stato buono. E anche quest'anno è stata nutrita la presenza dei nonni, venuti con noi in montagna, come ormai avviene da diversi anni. Visto che diverse famiglie continuano le accoglienze affidatarie e nuovi piccoli bimbi stanno con noi, abbiamo avuto una fascia di età dai 3 ai 80 anni. E' un impegno trovare l'equilibrio per fare le cose per tutti, ma anche una vera ricchezza, che aiuta grandi e piccoli a stare insieme. Inoltre, quest'anno è venuta con noi una nuova famiglia, che continuerà con il Venite alla Festa anche il prossimo anno. Anche questa è una Grazia, che ci aiuta ad essere accoglienti sul serio e che ci interroga sui momenti meno riusciti.
In definitiva il Campo ci aiuta sempre a rivedere alcuni dei nostri modi e, per fortuna, ci lascia sempre con la spinta di riprendere il nuovo anno. Anche quest'anno, dopo il periodo estivo durante il quale abbiamo continuato i nostri martedì a Modena, riprendiamo a vederci presso la Parrocchia di San Bernardino. Sono alcuni anni che ci accolgono e ne siamo riconoscenti.
Vogliamo stare insieme, perché insieme incontriamo il Signore e insieme ci aiutiamo a non far finta di non sentire l'impegnativo e bellissimo invito che il Padrone fa: “Venite alla Festa!!”
