Campo famiglie 2014 - “Siamo in missione per conto di Dio”
“Siamo in missione per conto di Dio”. Parafrasando la famosa battuta del film “I Blues brothers”, abbiamo accolto l’invito di papa Francesco a rinnovare l’incontro personale con Gesù per essere annunciatori gioiosi del suo messaggio di salvezza come ben esprime il titolo dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium.
Così, nella settimana dal 16 al 23 agosto a Schilpario presso l’accogliente casa della Diocesi di Bergamo “Regina dei monti”, ciascuno dei presenti, dai figli più giovani ai numerosi nonni, ha avuto l’opportunità di interrogarsi sulla propria vita di fede e sulla propria vocazione missionaria.
Alla lettura e alla comprensione dell’esortazione papale che ci ha visti impegnati nelle prime giornate, è necessariamente seguita la fase della riflessione personale, di coppia e di comunità.
Siamo evangelizzatori nella famiglia, nel lavoro e nella Chiesa? Di quale messaggio ci sentiamo portatori?
Nel tentare di rispondere con onestà a queste domande, ci siamo riconosciuti tutti estremamente fortunati per avere sperimentato nella nostra vita l’amore di Dio per noi. Ecco allora che il messaggio di cui siamo portatori verso chiunque incontriamo, altro non è che questo: esiste un Dio che ci ama come un Padre, nonostante le nostre fragilità e le nostre debolezze.
E se, come scrive il Santo Padre, “il bene tende sempre a comunicarsi”, allora non possiamo che sentire la spinta gioiosa all’evangelizzazione, perchè “il mondo del nostro tempo – che cerca ora nell’angoscia, ora nella speranza – riceva la Buona Novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi, ma da ministri del Vangelo la cui vita irradii fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la gioia del Cristo».
Queste parole, tratte dall’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI, ci sostengono nella preghiera quotidiana perchè lo Spirito Santo ci doni il suo discernimento per comprendere in quali ambiti possiamo essere annunciatori efficaci della sua Parola, fratelli in missione “per conto di Dio”.